sabato 26 novembre 2011

Teoria e pratica - Albert Einstein

0 commenti




La teoria è quando si sa tutto e niente funziona. 
La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché. 
Noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: 
non c'è niente che funzioni... e nessuno sa il perché!

venerdì 25 novembre 2011

La grandezza che non vediamo - J. Ruskin

0 commenti



Vi fu sempre nel mondo
assai più di quanto
gli uomini potessero vedere
quando andavano lenti,
figuriamoci se lo potranno vedere
andando veloci.



giovedì 24 novembre 2011

L'inferno e il paradiso

0 commenti

Dopo una lunga ed eroica vita, un valoroso samurai giunse nell'aldilà' e fu destinato al paradiso. Era un tipo pieno di curiosità e chiese di poter dare prima un'occhiata anche all'inferno. Un angelo lo accontentò e lo condusse all'inferno. Si trovò in un vastissimo salone che aveva al centro una tavola imbandita con piatti colmi e pietanze succulente e di golosità inimmaginabili. Ma i commensali, che sedevano tutt'intorno, erano smunti, pallidi e scheletriti da far pietà.

"Com'e' possibile?", chiese il samurai alla sua guida. "Con tutto quel ben di Dio davanti!".

"Vedi: quando arrivano qui, ricevono tutti due bastoncini, quelli che si usano come posate per mangiare, solo che sono lunghi più di un metro e devono essere rigorosamente impugnati all'estremità. Solo così possono portarsi il cibo alla bocca".

Il samurai rabbrividì. Era terribile la punizione di quei poveretti che, per quanti sforzi facessero, non riuscivano a mettersi neppur una briciola sotto i denti.

Non volle vedere altro e chiese di andare subito in paradiso. Qui lo attendeva una sorpresa. Il paradiso era un salone assolutamente identico all'inferno! Dentro l'immenso salone c'era l'infinita tavolata di gente; un'identica sfilata di piatti deliziosi. Non solo: tutti i commensali erano muniti degli stessi bastoncini lunghi più di un metro, da impugnare all'estremità per portarsi il cibo alla bocca.


C'era una sola differenza: qui la gente intorno al tavolo era allegra, ben pasciuta, sprizzante di gioia.

"Ma com'e' possibile?", chiese il samurai.

L'angelo sorrise.

"All'inferno ognuno si affanna ad afferrare il cibo e portarlo alla propria bocca, perché si sono sempre comportati così nella vita. Qui al contrario, ciascuno prende il cibo con i bastoncini e poi si preoccupa di imboccare il proprio vicino".



venerdì 28 ottobre 2011

Gara di canottaggio

0 commenti
Una società italiana ed una giapponese decisero di sfidarsi annualmente in una gara di canoa, con equipaggio di otto uomini.
Nonostante ogni squadra si fosse allenata duramente per arrivare al giorno della gara al meglio della forma, i giapponesi riportarono una vittoria schiacchiante, con un vantaggio di oltre un chilometro.
Dopo la sconfitta il morale della squadra italiana era a terra. Il top management decise che avrebbero dovuto vincere la gara dell'anno successivo e mise in piedi un gruppo di progetto per investigare il problema.
Il gruppo di progetto, dopo analisi attente ed approfondite, scoprì che i giapponesi avevano sette uomini ai remi ed uno al comando, mentre la squadra italiana aveva un uomo che remava e sette che comandavano.
In questa situazione di crisi il management dette una chiara prova di capacità gestionale: ingaggiò immediatamente una società di consulenza per investigare la struttura della squadra italiana.
Dopo molti mesi di duro lavoro, gli esperti giunsero alla conclusione che nella squadra c'erano troppe persone a comandare e troppo poche a remare. Con il supporto del rapporto degli esperti fu deciso di cambiare immediatamente la struttura della squadra.
Ora ci sarebbero stati quattro comandanti, due supervisori dei comandanti, un capo dei supervisori ed una persona ai remi.
Inoltre si introdussero una serie di incentivi per motivare il rematore: era necessario ampliare il suo ambito lavorativo e dargli più responsabilità.
L'anno successivo i giapponesi vinsero con un vantaggio di due chilometri.
La società italiana licenziò immediatamente il rematore a causa degli scarsi risultati ottenuti sui lavoro, ma nonostante ciò pagò un bonus al gruppo di comando come ricompensa per il grande impegno che la squadra aveva dimostrato.
La società di consulenza preparò una nuova analisi, dove si dimostrò che era stata scelta la giusta tattica, che anche la motivazione era buona, ma che il materiale usato doveva essere migliorato.
Al momento la società italiana é impegnata a progettare una nuova canoa.

giovedì 27 ottobre 2011

L'uomo delle pulizie

0 commenti
Un disoccupato sta cercando lavoro come uomo delle pulizie alla Microsoft.
L'addetto del dipartimento del personale gli fa fare un test (che consiste nello scopare il pavimento), poi lo intervista e alla fine gli dice:
"Sei assunto, dammi il tuo indirizzo e-mail, così ti mando un modulo da riempire insieme al luogo e la data in cui ti dovrai presentare per iniziare."
L'uomo, sbigottito, risponde che non ha il computer nè tantomeno la posta elettronica.
Il tipo gli risponde che se non ha un indirizzo e-mail significa che virtualmente non esiste e quindi non gli possono dare il lavoro.
L'uomo esce, disperato, senza sapere cosa fare e con solo 10 dollari in tasca.
Decide allora di andare al supermercato e comprare una cassa di 10 chili di pomodori.
Vendendo porta a porta i pomodori in meno di due ore riesce a raddoppiare il capitale, e ripetendo l'operazione altre 3 volte si ritrova con 160 dollari.
A quel punto realizza che può sopravvivere in quella maniera, parte ogni mattina più presto di casa e rientra sempre più tardi la sera, e ogni giorno raddoppia o triplica il capitale.
In poco tempo si compra un carretto, poi un camion e in un batter d'occhio si ritrova con una piccola flotta di veicoli per le consegne.
Nel giro di 5 anni il tipo è il proprietario di una delle più grandi catene di negozi di alimentari degli Stati Uniti.
Allora pensa al futuro e decide di stipulare una polizza sulla vita per lui e la sua famiglia.
Contatta un assicuratore, sceglie un piano previdenziale e quando alla fine della discussione l'assicuratore gli chiede l'indirizzo e-mail per mandargli la proposta, lui risponde che non ha il computer nè l'e-mail.
"Curioso" - osserva l'assicuratore - "Avete costruito un impero e non avete un' e-mail. Immaginate cosa sareste se aveste avuto un computer !!!"
L'uomo riflette e risponde:
"Sarei l'uomo delle pulizie della Microsoft".

Morale n°1: Internet non ti risolve la vita.
Morale n°2: Se vuoi essere assunto alla Microsoft, cerca di avere una e-mail.
Morale n°3: Anche se non hai una e-mail ma lavori tanto puoi diventare miliardario.
Morale n°4: Se hai ricevuto questa storia via e-mail hai più possibilità di diventare uomo delle pulizie che miliardario.




La formica felice

0 commenti
Tutti i giorni, molto presto, arrivava in ufficio la Formica produttiva e felice.
Lì trascorreva i suoi giorni, lavorando e canticchiando una vecchia canzone d'amore.
Era produttiva e felice ma, ahimè, non era supervisionata.
Il Calabrone, gestore generale, considerò la cosa impossibile e creò il posto di supervisore, per il quale assunsero uno Scarafaggio con molta esperienza.
La prima preoccupazione dello Scarafaggio fu standardizzare l'ora di entrata e di uscita e preparò anche dei bellissimi report.
Ben presto fu necessaria una segretaria per aiutare a preparare i report, e quindi assunsero una Ragnetta, che organizzò gli archivi e si occupò del telefono.
Intanto la formica produttiva era felice e continuava a lavorare.
Il Calabrone, gestore generale, era incantato dai report dello scarafaggio supervisore, e così finì col chiedere anche quadri comparativi e grafici, indicatori di gestione ed analisi delle tendenze.
Fu quindi necessario assumere una Mosca aiutante del supervisore e fu necessario un nuovo computer con stampante a colori.
Ben presto la Formica produttiva e felice smise di canticchiare le sue melodie e cominciò a lamentarsi di tutto il movimento di carte che c'era da fare.
Il Calabrone pertanto concluse che era giunto il momento di adottare delle nuove misure: crearono la posizione di gestore dell'area dove lavorava la Formica produttiva e felice.
L'incarico fu dato ad una Cicala, che mise la moquette nel suo ufficio e fece comprare una poltrona speciale.
Il nuovo gestore di area chiaramente ebbe bisogno di un nuovo computer, e quando si ha più di un computer è necessaria una Intranet.
Il nuovo gestore ben presto ebbe bisogno di un assistente (Remora, già suo aiutante nell'impresa precedente), che l'aiutasse a preparare il piano strategico e il budget per l'area dove lavorava la Formica produttiva e felice.
La Formica non canticchiava più ed ogni giorno si faceva più irascibile.
"Prima o poi dovremmo commissionare uno studio sull'ambiente lavorativo" disse la Cicala.
Ma un giorno il gestore generale, mentre rivedeva il bilancio, si rese conto che l'unità nella quale lavorava la Formica produttiva e felice non rendeva piu tanto.
E cosi contattò il Gufo, prestigioso consulente, perchè facesse una diagnosi della situazione.
Il Gufo rimase tre mesi negli uffici ed emise un cervellotico report di vari volumi e di vari milioni di euro, che concludeva con la frase:
"Troppa gente lavora in questo ufficio."
Cosi il gestore generale seguì il consiglio del consulente e licenziò la Formica (ormai ben lungi dall'essere felice).

Morale:
Non ti venga mai in mente di essere una Formica produttiva e felice: è preferibile essere inutile e incompetente, perchè è risaputo che gli incompetenti non hanno bisogno di supervisori.
Se nonostante tutto sei produttivo, non mostrarti mai felice, perchè non te lo perdonerebbero: inventati ogni tanto qualche disgrazia, qualcosa che generi compassione.
Se invece ti ostini ad essere una Formica produttiva e felice, mettiti in proprio: almeno non vivranno sulle tue spalle calabroni, scarafaggi, ragnetti, mosche, cicale, remore e gufi.





L'Italiano

0 commenti
Un italiano entra in una banca di New York e chiede di parlare con l'impiegato addetto ai prestiti.
Dice al funzionario che deve recarsi in Italia per due settimane e che ha bisogno di un prestito di 5000 dollari.
L'impiegato precisa e dice che la banca richiede alcune forme di garanzia per concedere un prestito, così l'italiano tira fuori le chiavi di una Ferrari.
La macchina è nuova di zecca, parcheggiata in strada di fronte alla banca.
L'italiano consegna anche il libretto di circolazione e tutti i documenti dell'assicurazione.
Il funzionario accetta volentieri l'auto come garanzia collaterale del prestito.
Su suo ordine, un fattorino della banca scende in strada, mette in moto la Ferrari e la parcheggia nel garage sotterraneo della banca.
Per vari giorni, il presidente della banca e i funzionari fanno battute relative all'italiano che ha utilizza una Ferrari da 250 mila dollari come garanzia per un prestito di 5 mila dollari.
Due settimane più tardi l'italiano ritorna, restituisce i 5000 dollari e paga gli interessi pari a 15 dollari e 41 centesimi.
Il solito funzionario gli chiede:
"Gentile signore, siamo veramente lieti di averla avuta come cliente e questa operazione è andata molto bene. Però, ci deve scusare: siamo un po' confusi. Abbiamo preso qualche informazione su di lei e ci siamo resi conto che lei è un multimilionario. Ci chiediamo perché si sia dato la pena di chiedere un prestito per soli 5000 dollari."
Al che, l'italiano risponde:
"Ma secondo lei, dove posso trovare a New York un posto dove parcheggiare per due settimane una Ferrari per soli 15 dollari e 41 centesimi e sperare di ritrovarla al mio ritorno?"



mercoledì 26 ottobre 2011

Il sapere - Lord Chesterfield

0 commenti
 


Indossa il tuo sapere come il tuo orologio in una tasca privata: non estrarlo e non scuoterlo soltanto per far vedere che ne possiedi uno.




martedì 25 ottobre 2011

Il cavallo e il maiale

0 commenti
Un fattore comprò un esemplare stupendo di cavallo da monta; pur avendolo pagato una fortuna, dopo un mese il cavallo si ammalò.
Così il fattore disperato chiamò il veterinario.
"Il suo cavallo ha un virus e deve prendere queste medicine per 3 giorni; dopo il terzo giorno vengo a controllare: se non si sarà ripreso dovremo abbatterlo."
Il porco lì vicino ascoltò tutta la conversazione.
Dopo il primo giorno di medicinali tutto era come prima. Il porco si avvicinò al cavallo e gli disse:
"Forza amico, alzati !"
Il secondo giorno la stessa cosa, ma il cavallo non reagì.
"Dai amico, alzati, altrimenti dovrai morire !" lo avvisò il porco.
Anche il terzo giorno gli diedero li medicinali ma... niente !
Il veterinario arrivò e disse al fattore:
"Purtroppo non abbiamo scelta, i medicinali non sono stati sufficienti: dobbiamo abbatterlo perchè ha un virus molto grave e potrebbe contagiare gli altri cavalli !"
Il porco sentendolo, corse verso il cavallo per avvisarlo:
"Coraggio vecchio mio, il veterinario è arrivato, forza, ora o mai più ! Alzati subito, dai !"
Subito il cavallo diede un sussulto, si alzò e cominciò a correre.
"Miracolo ! Dobbiamo festeggiare!!" gridò il fattore
"Facciamo una festa ! Ammazziamo subito il maiale !"

Morale della favola...
Fatti sempre gli affari tuoi!!

Il Contadino e la pietra

0 commenti

In tempi antichi un re fece collocare una pietra enorme in mezzo ad una strada.
Quindi, nascondendosi, rimase ad osservare per vedere se qualcuno si sarebbe preso la briga di spostare la grande pietra che troneggiava in mezzo alla strada.
Alcuni mercanti ed altri sudditi molto ricchi passarono da lì e si limitarono a girarle attorno;
altri protestarono contro il re dicendo che non manteneva le strade pulite, ma nessuno di loro provò a muovere la pietra da lì.
Ad un certo punto passò un campagnolo con un grande carico di verdure sulle spalle;
avvicinandosi all'immensa roccia poggiò il carico al lato della strada per tentare di rimuoverla.
Dopo molta fatica e sudore riuscì finalmente a spostare la pietra, spingendola fino al ciglio della strada.
Tornò indietro a prendere il suo carico e notò che c'era una piccola borsa nel luogo in cui prima stava la pietra.
La borsa conteneva molte monete d'oro e una lettera scritta dal re che diceva che quell'oro era per la persona che avesse rimosso la pietra dalla strada.
Il campagnolo imparò quello che molti di noi neanche comprendono:
"Tutti gli ostacoli sono un'opportunità per migliorare la nostra condizione."

Visualizzazioni totali